La fattura elettronica è oramai parte della nostro quotidiano. Ma siete sicuri di sapere davvero tutto su questa?
La fattura elettronica è un documento digitale, con un formato strutturato, inviato attraverso mezzi telematici al Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate e consegnato all’interessato tramite lo stesso canale. Questa definizione è stata pubblicata il 30 aprile 2018 e contiene tutte le norme ed istruzioni per l’utilizzo della nuova modalità obbligatoria di fatturazione per le partite IVA.
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di fattura elettronica per contrastare evasione fiscale e frodi sull’IVA. Inviando i dati digitalmente al SdI, l’Agenzia delle Entrate avrà un accesso immediato o quasi a tutte le informazioni sulle transazioni commerciali effettuate da ogni partita IVA. È importante sottolineare che la fatturazione elettronica non sarà solo richiesta per le operazioni tra partite IVA (B2B) ma anche per quelle tra un’azienda IVA e un consumatore finale (B2C).
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di fattura elettronica per contrastare evasione fiscale e frodi sull’IVA. Inviando i dati digitalmente al SdI, l’Agenzia delle Entrate avrà un accesso immediato o quasi a tutte le informazioni sulle transazioni commerciali effettuate da ogni partita IVA. È importante sottolineare che la fatturazione elettronica non sarà solo richiesta per le operazioni tra partite IVA (B2B) ma anche per quelle tra un’azienda IVA e un consumatore finale (B2C).
Fino al 2022, le partite IVA in regime forfettario erano esentate dalla fatturazione elettronica, ma le regole sono cambiate. Il 5 novembre 2022, l’Italia ha proposto alla Commissione Europea la proroga dell’obbligo fino al 31 dicembre 2024, estendendo il requisito anche ai forfettari. La proposta riguardava la richiesta di autorizzazione da parte dell’Italia di continuare a usare la deroga agli articoli 218 e 232 della direttiva IVA, permettendo di mantenere la fatturazione elettronica obbligatoria. La deroga in vigore sarebbe scaduta il 31 dicembre 2021.
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Il Comitato dei rappresentanti permanenti ha approvato e il Consiglio UE ha dato il via libera, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE del 17 dicembre 2021. L’ultimo passo è stata la trasformazione in una norma specifica nell’ordinamento italiano, attuata dal decreto Pnrr pubblicato il 30 aprile. L’obbligo di fatturazione elettronica per le partite IVA forfettarie è diventato operativo dal 1° luglio 2022.
Il decreto Pnrr include un’eccezione per le partite Iva forfettarie, che saranno esentate dall’obbligo di fatturazione elettronica se i loro ricavi o compensi non superano i 25.000 euro all’anno fino al 31 dicembre 2023. Pertanto, i forfettari dovranno emettere fattura elettronica solo se nel 2021 hanno guadagnato più della soglia dei 25.000 euro.
Per comprendere il funzionamento della fattura elettronica, è importante analizzare le sue due fasi principali, ovvero quella di emissione e quella di ricezione. La compilazione e l’invio della fattura elettronica richiedono l’utilizzo di un dispositivo elettronico come un computer, un tablet o uno smartphone, e di un software che permetta di compilare il file in formato XML. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione tre programmi gratuiti per i titolari di Partita Iva: un software da scaricare, una procedura web e l’app Fatturae. In alternativa, è possibile utilizzare software privati disponibili online.
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Per quanto riguarda la ricezione delle fatture elettroniche, esistono tre modalità: PEC, hub o software di mercato, e il sito dell’Agenzia delle Entrate tramite il servizio gratuito Fatture e Corrispettivi. L’Agenzia delle Entrate fornisce anche il servizio di pre-registrazione dell’indirizzo telematico, che consiste nella possibilità di comunicare in anticipo l’indirizzo telematico prescelto per la ricezione delle fatture da parte dei propri fornitori, che può essere un indirizzo PEC o un codice destinatario. Questo servizio è disponibile sul portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. Le fatture elettroniche verranno ricevute in formato XML e saranno consegnate al canale telematico specificato una volta superati i controlli del Sistema di Interscambio (SdI).