Arriva il bonus caro-vita ma non tutti potranno beneficiarne: quali sono le categorie a cui è rivolto, e come è possibile ottenerlo?
Il caro-vita ha impattato qualsiasi segmento di mercato. Ovviamente il focus del periodo è proiettato soprattutto sulle utenze, sul costo dell’energia, sui carburanti, le autostrade ma ogni cosa ha avuto il suo ritocco. Basti pensare alla semplice spesa quotidiana, o tutti quei prodotti non di prima necessità, che un tempo si acquistavano senza pensarci su troppo, ma a cui adesso facilmente rinunciamo.
E il Governo attuale sta cercando in tutti i modi di sopperire a questa crescita esponenziale del costo della vita, e cerca di non farsi trovare impreparato se in futuro dovessero esserci ulteriori scenari. Ed ecco che è stato introdotto un bonus caro-vita. Ma chi ne può beneficiare e quali sono le categorie a cui è destinato? Facciamo chiarezza.
Bonus caro-vita: a chi è destinato?
Un bonus, che sia periodico o una tantum, è sempre una buona notizia e costituisce una boccata d’aria in un momento economico non proprio felice. Ma come ogni bonus che viene introdotto, c’è chi ne può beneficiare e chi ne resterà scontento. Infatti, questo bonus caro-vita sarà per lo stipendio degli insegnanti. La proposta arriva direttamente dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ma potrebbe non riguardare tutti i docenti. Infatti, potrebbe riguardare solo coloro che vivono e lavorano in luoghi in cui la vita costa di più.
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Ed ecco che innegabilmente sono subito scattate le polemiche. Si è già parlato infatti, di una possibile discriminazione territoriale tra Nord e Sud in quanto notoriamente le città meridionali potrebbero avere un costo di vita inferiore, ma aprendo così a forti disparità. Il Ministro ha tenuto a precisare che il contratto collettivo nazionale, di fresco rinnovo, e ai cui insegnanti sono stati corrisposti gli arretrati, non sarà minimamente toccato.
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Il rischio è quello di provocare una “fuga” di docenti verso le città in cui il costo della vita è più alto, ma gli insegnanti si vedranno corrispondere in busta paga uno stipendio più alto, con il rischio di avere un numero notevolmente inferiore nelle altre aree del paese. Bisogna attendere gli sviluppi di tale misura, ma di certo le polemiche non si sono fatte minimamente attendere.