Il rapporto di cittadini e famiglie con Agenzia delle Entrate e con il fisco sta per subire un altro cambiamento che dovrebbe portare ad un miglioramento generale. Ecco quali sono i nuovi servizi che ti puoi aspettare di richiedere e ricevere
Non c’è dubbio che durante la pandemia abbiamo sperimentato tutti i nuovi servizi informatizzati. Un esempio su tutti quelli offerti da Poste Italiane ma anche dall’INPS e i certificati medici digitali. Ma un percorso che porti alla riduzione della quantità di fogli di carta in viaggio tra cittadini e enti amministrativi è anche al centro del Piano di Ripresa e Resilienza. Ed è all’interno proprio dei progetti attuati dal Piano che rientra anche la nuova forma di gestione di alcune dichiarazioni da inviare poi ad Agenzia delle Entrate.
Dopo aver inaugurato il servizio di dichiarazione dei redditi precompilata per facilitare il pagamento delle tasse da parte di lavoratori dipendenti e pensionati arriva infatti adesso una novità importante anche per quello che riguarda i cittadini lavoratori autonomi e quindi in possesso di partita IVA. In quella che è stata sempre percepita come una giungla in cui muoversi con attenzione sta ora per arrivare una attesa novità.
A parlare di ciò che sta per accadere è stato Ernesto Maria Ruffini, direttore di Agenzia delle Entrate. Al centro dell’intervista che Ruffini ha rilasciato a Il Messaggero è arrivata la notizia dell’arrivo di una nuova dichiarazione precompilata che riguarda proprio le partite IVA.
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Tra qualche giorno molti, circa 2,3 milioni di possessori di partita IVA, troveranno all’interno del portale dell’Agenzia nella sezione a loro dedicata una dichiarazione precompilata sulla base dei documenti in possesso del fisco per rendere più facile il versamento di quanto dovuto. L’obiettivo finale è quello di rendere il sistema della dichiarazione precompilata accessibile a diversi regimi di partita IVA .
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Per ora si tratta di una opzione che viene data a quei soggetti residenti in Italia e che hanno effettuato la cosiddetta liquidazione trimestrale. Con passi successivi dovrebbe essere ampliata la platea anche ai regimi speciali o a quei soggetti che versano l’IVA in condizioni particolari.