Se cerchi il risparmio in bolletta, c’è qualcosa che non devi fare mai: purtroppo la maggior parte degli italiani commette un errore che poi costa caro.
Gli italiani commettono spesso un grave errore che poi finisce per costare caro: chi cerca il risparmio in bolletta, visti i tempi duri che corrono, non può permettersi di compierlo. E’ bene dunque fare chiarezza su questa pessima abitudine che poi ha delle ripercussioni importanti a fine mese.
Si tratta di una manovra compiuta sul riscaldamento, pensando così di risparmiare. In realtà, si va nella direzione totalmente opposta, incappando in danni anche piuttosto seri.
Chi vive in un condominio con riscaldamento centralizzato, sa che è obbligatorio l’uso del contacalorie. Toglierlo pensando di poter risparmiare è un comportamento non corretto che porta a conseguenze anche piuttosto gravi.
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Il contabilizzatore di calore, comunemente chiamato “contacalorie”, si installa sul termosifone e misura il suo effettivo consumo. Permette di pagare il giusto prezzo, al contrario del consumo basato sui metri quadri. Non è possibile modificare o controllare il periodo di accensione, proprio per questo chi crede di essere più furbo, lo rimuove o lo danneggia.
In realtà, questo comporta l’addebito di una quota extra e il reato di furto, come previsto dall’articolo num. 624 del Codice penale. Quest’ultimo sanziona con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa che va dai 164 ai 516 euro. In quanto all’addebito della quota extra, si tratta del risarcimento del costo del calore non visibile e un aggravante dato dall’eventuale danneggiamento dell’oggetto. Rompere il contacalorie, infatti, porta ad un aumento di pena da 2 a 6 anni e della multa da 926 a 1500 euro.
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Chi denuncia l’accaduto può essere il condominio stesso, che normalmente ha una persona incaricata della lettura del contacalorie o l’amministrazione del condominio. Il reato è perseguibile d’ufficio, quindi basterà solamente una denuncia e il controllo che confermi l’accaduto per far scattare le relative conseguenze.