Poste Italiane, vittoria dei risparmiatori: la società dovrà pagare una sanzione

La società di Poste Italiane, in merito alla trasparenza di buoni fruttiferi postali, è stata condannata a pagare una sanzione salatissima, per la gioia dei risparmiatori

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poste italiane rimborso (poste italiane-canva-vostrisoldi.it)

I buoni fruttiferi postali sono ad oggi, lo strumento finanziario più usato dagli italiani che intendono far fruttare i propri risparmi. In Italia infatti i buoni postali al momento sottoscritti  sarebbero circa 46 milioni. Una cifra davvero imponente. Si tratta pur sempre di uno degli strumenti finanziari più sicuri, ma proprio di recente, tali buoni fruttiferi hanno procurato non pochi problemi.

Il problema, che ha fatto scattare la sanzione, fa riferimento ai termini di prescrizione e clausole di tali buoni. In particolare la questione è venuta a galla quando un gruppo di risparmiatori si è trovato impossibilitato a incassare la somma legata ai propri buoni poiché questi erano caduti in prescrizione. Una vicenda che ha creato un grande polverone mediatico e che si è conclusa nel migliore bene.

Poste Italiane, risparmiatori finalmente ripagati

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poste italiane uffici (canva-posteitaliane-vostrisoldi.it)

Scoprire che la somma che da anni si stava investendo in risparmi non potrà essere tua ha creato una certa ansia in migliaia di risparmiatori italiani, che si sono visti negato il rimborso da parte delle Poste Italiane dei buoni fruttiferi postali. Nel dettaglio si tratta di buoni fruttiferi scaduti e finiti in prescrizione. Fin qui nulla di strano, infatti la legge prevede che i buoni fruttiferi scaduti da più di dieci anni, cadono in prescrizione e non possono più essere incassati dal risparmiatore.

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Dove finisce questa somma di denaro? L’importo del buono viene in questo caso devoluto allo Stato o al Fondo per le vittime di frodi finanziarie. Ciò che ha fatto scattare la sanzione nei confronti di Poste Italiane è stata la poca trasparenza nel non comunicare con chiarezza i tempi e termini della trascrizione al momento della sottoscrizione del buono.

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Questo ha giocato a favore della società, che non comunicando alcuna informativa sull’avvicinarsi della scadenza, prima, e sul termine ultimo di prescrizione poi, non ha rimborsato migliaia di risparmiatori. Questi ultimi dovevano essere informati attraverso un’informativa che il termine massimo per rimborsare i buoni o reinvestirli stava per scadere, dando così ai risparmiatori una scelta su come disporre dei propri risparmi.

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