Anche se per ora sembra essere tramontata l’ipotesi di uno scorporo del canone Rai dalla bolletta elettrica torna periodicamente la questione riguardo la sua eventuale abolizione, che alcuni cittadini vorrebbero, ma esiste comunque una parte di popolazione che potrebbe smettere di pagarlo.
Ciò che viene comunemente definito canone Rai non è altro che una tassa che viene riscossa dallo Stato per mantenere efficiente il sistema di trasmissione radiotelevisiva su cui si appoggiano tutte le emittenti che operano nel nostro Paese. In parte, ma non nel totale, viene anche utilizzato proprio per sostenere la Rai. Questo fraintendimento è molte volte alla base dell’astio che tanti cittadini provano nei confronti di questa imposta.
Ci sono poi alcuni che ignorano che si tratti di una tassa a tutti gli effetti e che quindi non è possibile, se non in certi casi, evitare di pagare. Ma, proprio perché si tratta di una imposta, sono indicate nella normativa alcune tipologie di persone alle quali non è richiesto il pagamento. Tra i requisiti per non pagare più il canone c’è un limite di età preciso.
La rivoluzione del digitale terrestre ha portato ad una serie di miglioramenti nella qualità e nella diffusione dei programmi disponibili nella TV in chiaro. Ma, allo stesso tempo, ha anche provocato una serie di disservizi che hanno a loro volta contribuito a portare malumore nei confronti del canone considerato una imposizione che però non produce qualità.
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Premesso che non è possibile però chiedere l’esenzione dal pagamento del canone perché la televisione non prende, c’è un’altra casistica di situazioni per le quali si può effettivamente chiedere l’esenzione. Per quello che riguarda i limiti d’età il canone non è dovuto a chi abbia compiuto 75 anni ed abbia un reddito complessivo non superiore agli 8 mila euro.
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Per poter usufruire delle esenzione occorre inviare tutta la documentazione ad Agenzia delle Entrate che provvederà a sospendere la tassazione. Se si possiedono i requisiti la domanda va presentata ogni anno entro la fine del mese di gennaio per poter avere l’esenzione completa. In caso di invio in ritardo della documentazione si può invece usufruire solo delle esenzione parziale pari a 6 mesi di canone ovvero 45 euro sui 90 previsti.