In Italia c’è ora un Comune che ha deciso di modificare la tassa sui rifiuti, la cosiddetta TARI. Lo scopo è aiutare tutti i cittadini a comprendere realmente l’importanza della raccolta differenziata.
Un modello diverso di visione e soprattutto di gestione della tassa comunale sui rifiuti. L’idea è venuta ad un’amministrazione comunale che a partire proprio da questo mese di gennaio ha inaugurato il nuovo calcolo e ha anche cambiato, per necessità, il nome della tassa che non è più genericamente indicata come tassa sui rifiuti ma ha preso un altro acronimo.
Accanto alla novità della tassazione il Comune ha anche organizzato una serie di incontri con i cittadini che avverranno nel mese di febbraio in vari punti strategici della città, in modo tale da permettere al maggior numero di abitanti possibili non solo del centro cittadino ma anche di tutte le frazioni di comprendere al meglio il nuovo sistema e le motivazioni dietro i cambiamenti. L’idea di base è quella di valutare ciò che viene effettivamente conferito e potrebbe essere quindi facilmente esportabile anche in molti altri Comuni di tutto il Paese.
Il calcolo della TARI, la tassa sui rifiuti, viene fatto ora in tutti i Comuni d’Italia partendo dai metri quadri di superficie delle unità abitative o lavorative e inserendo un coefficiente in base al numero delle persone che vivono e lavorano nella unità abitativa o lavorativa. Si tratta di un sistema che quindi non tiene in nessun conto se chi abita o lavora nell’unità ed è obbligato a pagare la TARI è più o meno virtuoso nelle scelte di acquisto della vita di tutti i giorni e se quindi produce più o meno rifiuti.
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Ma il comune di Cesena ha deciso di modificare questo aspetto della TARI trasformandola innanzitutto nella cosiddetta TCP: la tassa rifiuti corrispettiva puntuale. Si tratta di un nuovo conteggio della TARI che vuole mettere i cittadini nelle condizioni di comprendere effettivamente cosa significa rifiuto differenziato e indifferenziato e promuovere la differenziata e i comportamenti virtuosi.
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La novità più importante rispetto alla TARI è che nella tariffa di base, che viene calcolata nello stesso modo, viene inserito un numero stabilito di conferimenti dell’indifferenziato e che c’è quindi un ricalcolo se l’utenza supera il numero di conferimenti che è stato stabilito. Non ci sono invece limitazioni per quello che riguarda i rifiuti differenziati. Un sistema quindi per ridurre la quantità di rifiuti che non possono essere riciclati in alcun modo e convincere i cittadini anche più recalcitranti a guardare meglio a ciò che comprano e che buttano.