I buoni fruttiferi postali e i libretti postali sono uno dei metodi di risparmio e investimento più conosciuti in Italia e se sei fortunato potresti avere un libretto postale che vale anche 80 mila euro.
In questo periodo, più che in altri, diventa importante riuscire a trovare tutti i sistemi possibili non solo per risparmiare denaro riducendo i consumi ma evitare che quello che viene risparmiato si consumi in spese di gestione di conti correnti o in tasse. Un sistema per poter mantenere una piccola rendita è quella di aprire un libretto postale. Si tratta di una forma di accantonamento che il gruppo Poste ha inaugurato in pratica nel momento della sua fondazione.
Oggi Poste Italiane offre diverse tipologie di libretto tra cui uno denominato Smart, completamente dematerializzato e che può fruttarti una piccola rendita aggiuntiva accoppiandolo con le varie offerte a tempo pubblicate sul sito ufficiale di Poste. Ma l’unico vero modo in cui un libretto può farti guadagnare qualcosa è quello di depositare una somma e poi lasciare che passi un po’ di tempo. Potresti allora ritrovarti nella stessa condizione in cui si è ritrovato questo uomo della provincia di Macerata.
La storia di questo strano libretto postale risale a diversi anni fa ma è esemplificativa di cosa può in realtà succedere a tutti anche oggi e a come bisogna muoversi. Protagonista della vicenda, che risale al 2011, un uomo che abitava a Macerata che, mettendo ordine in una cassettiera, si è reso conto di aver trovato un libretto rilasciato da Casse di risparmio postali, il nome precedente di Poste Italiane. Il libretto era stato aperto a gennaio del 1942 e c’erano state versate cento lire che, a giugno del ’47 si erano trasformate in poco più di 112 lire. Ma nessuno negli anni ha mai portato in un ufficio postale questo libretto per riscuotere la somma.
Leggi anche: Isee 2023: come avere saldo e giacenza da Poste | Puoi farlo anche tramite app
Il libretto, di cui a quanto pare tutti ignoravano l’esistenza, è stato poi inserito nella lista dei cosiddetti libretti dormienti e il suo contenuto è stato trasferito nel fondo aperto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che aiuta a risarcire le vittime delle truffe e delle frodi finanziarie. A 60 anni di distanza quest’uomo che ha ritrovato il libretto postale ha quindi deciso di tentare di farsi restituire il denaro che, convertendo le lire in euro, potrebbe arrivare a valere 80 mila euro.
Leggi anche: 2023 investire nei bond: si potrà ricavare una fortuna o sarà meglio evitare?
Come spiegato però dall’avvocato che si occupò della vicenda è difficile riuscire a farsi valere a distanza di così tanto tempo su Poste Italiane e infatti ci sono molti contenziosi aperti in tutta Italia sulla stessa linea. Se anche a te dovesse capitare di trovare un libretto ormai invecchiato ovviamente non devi liberartene ma puoi provare anche tu ad adire le vie legali per farti restituire i soldi eventualmente fatti confluire nel fondo per le frodi.