Per il 2023 viene riconfermato il bonus sicurezza: sfruttabile per impianti d’allarme e qualunque sistema di sicurezza, ecco come lo si può richiedere e cosa include.
Il 2023 ha visto la riconferma del bonus sicurezza: si tratta di un incentivo all’acquisto di sistemi di allarme e interventi per la sicurezza dell’abitazione. Impianti di allarme, grate alle finestre, porte d’accesso blindate: sono tutti servizi inclusi nell’aiuto economico.
Subire un furto in casa è una delle paure più grandi degli italiani. Non è un fenomeno così raro: nel 2021, la Cna ha registrato ben 182 mila segnalazioni, una media di 500 al giorno. Proprio per questo nasce il bonus sicurezza: incoraggia le persone ad adottare soluzioni per evitare violazioni domestiche.
Nel bonus sicurezza 2023 rientrano le spese sostenute per adottare misure di sicurezza contro atti illeciti, dai furti alle aggressioni, agli incendi. Quindi, vengono incluse cancellate o recinzioni murarie, grate alle finestre, porte rinforzate o blindate, serrature, lucchetti, spioncini e catene, rilevatori di apertura, saracinesche, tapparelle, vetri antisfondamento, casseforti a muro, fotocamere o videocamere, rilevatori di presenza, rilevatori di incendi, evacuazioni e controllo fumi.
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Chiunque fosse tenuto al versamento Irpef, può richiedere il bonus sicurezza. Si parla, dunque, di proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto di godimento (come un usufrutto), locatori e comodatari, soci di cooperative, imprenditori individuali o chi produce redditi in forma associata.
Tra i documenti necessari per la richiesta, ci sono: la causale del versamento, il codice fiscale di chi beneficerà della detrazione, il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Quest’ultimo dovrà avvenire tramite bonifico parlante, che conterrà tutti i dati necessari da presentare in fase di richiesta. Andrà poi conservato per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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Il bonus verrà diviso in 10 rate di pari importo, nell’anno in cui in richiedente affronta la spesa e in quelli successivi. E’ possibile scegliere anche lo sconto in fattura o la cessione del credito. Con questi ultimi due metodi, il richiedente potrà avere diritto al bonus in tempi più brevi.