Per i percettori del Reddito di Cittadinanza il 2023 segnerà un anno spartiacque e in particolare per tutti quelli che, in base ai nuovi requisiti inseriti dal governo guidato da Giorgia Meloni, nella Manovra non avranno quelli necessari per continuare a riceverlo.
La misura di assistenza statale voluta e realizzata dal governo guidato da Giuseppe Conte si appresta ad essere modificata in maniera sostanziale. Una più che discreta fetta di quelli che a tuttora lo ricevono molto presto smetteranno di essere destinatari del sussidio. Questo come conseguenza delle decisioni prese dal nuovo esecutivo e inserite all’interno della Legge di Bilancio.
Terreno di scontro anche in campagna elettorale, il Reddito di Cittadinanza così come era stato concepito si appresta quindi ad essere modificato e in particolare si riduce il numero di persone e nuclei familiari che possono richiedere e usufruire del sostegno che, andando al di là di quelle che erano le intenzioni del governo Conte, è passato dall’essere un aiuto momentaneo per chi era in cerca di lavoro ad un vero e proprio sostegno per le famiglie più povere. Ora tra tutti i percettori verranno stabiliti dei criteri per suddividere i cittadini in occupabili e non occupabili, con questi ultimi che continueranno a percepire il Reddito mentre per i primi si prospetta un cambiamento importante.
All’interno della Legge di Bilancio per quest’anno varata negli ultimi giorni dell’anno scorso è stata inserita una modifica importante al Reddito di Cittadinanza. Si tratta del primo passo verso la completa sostituzione di questa misura divenuta misura assistenziale che probabilmente a partire dal 2024 cambierà nome e destinatari. Per alcune categorie di cittadini comunque non cambia nulla.
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In particolare la durata rimane a 18 mesi per i nuclei familiari in cui sono presenti minori, disabili ai sensi del DPCM del 5 dicembre 2013 oppure persone che abbiano compiuto e superato i 60 anni. Per chi cambia il Reddito sono invece i soggetti occupabili ovvero quelli che non rientrano in queste categorie specifiche e che abbiano un’età compresa tra 18 e 60 anni. Questi soggetti possono percepire il reddito solo per 7 mesi e devono comunque avviarsi a trovare un lavoro attraverso corsi di formazione o di riqualificazione professionale.
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Nel caso, dopo i controlli eventualmente effettuati, dovesse risultare che questi percettori del Reddito non partecipano ai corsi di formazione o di qualificazione il beneficio decade. Come pure decade nel caso in cui si diventi destinatari di una offerta di lavoro congrua e questa offerta viene rifiutata da parte del beneficiario.