Decidere di avviare una propria impresa in Italia può essere una bellissima avventura o un enorme incubo. La differenza sta nella conoscenza di quelle che sono le norme e le regole che sottendono a questa decisione.
La situazione del lavoro in Italia può portare a pensare che una soluzione di guadagno che non preveda il diventare dipendente può essere quella di avviare una propria attività sotto forma di libero professionista o di azienda. Deciso che si vuole tentare questa via è bene però conoscere tutto ciò che è necessario fare perché l’attività sia in regola, soprattutto dal punto di vista normativo e fiscale. Esistono infatti alcuni obblighi e contributi che aziende e professionisti sono tenuti a gestire attraverso il proprio commercialista, che è esso stesso un libero professionista.
A prescindere dalla scelta di avere un’azienda o di lavorare come autonomo alcuni passaggi sono identici. La prima cosa da fare, una volta deciso cosa si vuole fare, è ovviamente l’apertura di una partita IVA e la scelta del regime fiscale da adottare. Nel nostro Paese accanto al regime cosiddetto ordinario è presente quello forfettario al 15%, che garantisce una discreta semplificazione degli obblighi. Altri obblighi sono però specifici. Ecco una carrellata di quello che devi sapere.
Come aprire un’attività e i costi da sostenere subito
Avere una buona idea commerciale o per un prodotto non basta per aprire una attività. Come accennato, è necessario aprire una partita IVA e scegliere una categoria di attività. I requisiti fondamentali per aprire la partita IVA sono la maggiore età, la residenza in Italia, non aver riportato condanne, non essere considerato delinquente abituale e non aver dichiarato fallimento in passato. A seconda poi di ciò che si vuole fare sono necessari altri requisiti.
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Per chi ha per esempio intenzione di lavorare con il cibo è necessaria la certificazione HACCP. Allo stesso modo chi vuole fare l’avvocato deve essere iscritto all’albo. Oltre alla struttura del libero professionista esistono poi altre forme di impresa che vanno da quella a conduzione familiare fino alla società per azioni. Attività diverse hanno costi diversi e tra le prime voci di spesa da mettere in conto c’è proprio il commercialista che diventa spesso un punto di riferimento per i rapporti con Agenzia delle Entrate e con INPS.
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Per poter aprire la propria attività è infatti necessario avere una posizione regolare presso INPS e INAIL nonché iscriversi al registro delle imprese della Camera di commercio del luogo in cui viene indicata la sede legale della partita IVA. 30 giorni prima dell’avvio delle attività va poi inviata una comunicazione al comune.