Per quanto si possa prestare la massima attenzione quando si svolge il proprio lavoro è possibile cadere vittima di un infortunio o sviluppare una malattia. Quali sono però le differenze tra queste due condizioni?
Ogni anno la cronaca viene punteggiata da episodi che hanno come protagonisti i lavoratori. Spesso coinvolti in incidenti proprio mentre svolgono le attività e le mansioni che sono state loro affidate. Purtroppo in alcune circostanze gli infortuni diventano particolarmente gravi e possono portare alla morte. Meno spesso si parla invece delle cosiddette malattie che si possono sviluppare negli anni di lavoro.
Condizioni patologiche gravi o meno gravi che vanno affrontate in maniera diversa rispetto all’infortunio semplice. Ciò che è bene sapere è che per entrambe le situazioni è possibile agire in maniera preventiva per evitare o comunque ridurre i rischi.
Per comprendere la differenza a livello di definizione tra infortunio e malattia professionale occorre fare riferimento alla normativa sul lavoro. Per prima cosa vale sempre la pena ricordare che ogni lavoratore dovrebbe essere messo nelle condizioni di svolgere i propri compiti in assoluta sicurezza, proprio per evitare che si verifichino incidenti o si sviluppino malattie professionali. Esempi di infortuni gravissimi sul luogo di lavoro sono quelli che a volte si trovano nella sezione cronaca dei telegiornali.
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Episodi che dimostrano come ci sia ancora molta strada da fare perché la tutela dei lavoratori e degli esseri umani venga prima del profitto. Gli infortuni sono infatti accadimenti che possono verificarsi mentre il lavoratore o la lavoratrice sta compiendo il suo lavoro e che hanno conseguenze sul suo corpo o sulla sua psiche. Sono quindi degli eventi di natura episodica che provocano danni al lavoratore. Una malattia professionale è invece una condizione clinica che si genera a seguito dell’attività professionale ma non a seguito di un incidente bensì come conseguenza della routine quotidiana.
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Se per esempio il lavoro che si svolge ogni giorno comporta alcune azioni ripetute, a lungo andare queste azioni ripetute possono avere ripercussioni sul corpo con infiammazioni croniche o altre patologie. PEr entrambe le situazioni occorre comunque coinvolgere l’INAIL, cui va comunicato l’accaduto sia se si tratta di un infortunio che quindi blocca temporaneamente il lavoratore o la lavoratrice sia se si tratta di una malattia sviluppata a seguito dell’attività lavorativa.