Nella Legge di Bilancio approvata dal governo e ratificata dal Parlamento qualche giorno fa per il 2023 sono contenuti cambiamenti importanti per quello che riguarda l’assegno unico e universale destinato alle famiglie. Da INPS arrivano ora le prime indicazioni tecniche.
Il governo Meloni ha, attraverso lo strumento della Legge di Bilancio, attuato una serie di cambiamenti che riguardano anche quello che è diventato l’assegno unico per le famiglie. Un sostegno che ha eliminato e sostituito tutta una serie di bonus che venivano prima elargiti alle famiglie che si trovavano in alcune situazioni specifiche. Il nuovo assegno unico, ed è questa una delle prime cose da sapere, viene erogato a tutte le famiglie a prescindere dal loro valore ISEE.
Conoscere però il valore ISEE è importante per usufruire eventualmente delle maggiorazioni previste in base al reddito. Ma se si conoscono ormai abbastanza bene le cifre e soprattutto gli scaglioni degli assegni mancava ancora da parte di INPS, che è l’organo che si occupa di distribuire fattivamente le somme alle famiglie, una data dalla quale iniziare a distribuire gli assegni con tutte le eventuali dovute maggiorazioni. Questa comunicazione è finalmente arrivata con l’ultima circolare del 2022 dell’Istituto Nazionale di Previdenza.
Quando arriva il nuovo assegno unico e qual è l’importo
Con la pubblicazione sul numero 303 della Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre 2022 la Legge di Bilancio è diventata ufficialmente legge. Tra le modifiche che la Manovra 2023 prevede per l’assegno unico c’è un aumento del 50% di quello che viene percepito dalle famiglie che si trovano in alcune condizioni specifiche. L’aumento vale per esempio per le famiglie che hanno almeno tre figli e un ISEE inferiore a 40 mila euro.
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In presenza di figli al di sotto dei tre anni l’assegno viene maggiorato del 50% per ogni figlio. La maggiorazione spetta poi ai nuclei familiari che hanno figli fino ad un anno e che percepiscono l’assegno. Altre modifiche sono previste per le famiglie con figli disabili per i quali è previsto un aumento dell’assegno e una prosecuzione del trattamento anche al raggiungimento dei 21 anni.
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La circolare dell’INPS pubblicata con un comunicato stampa il 30 dicembre ribadisce che i pagamenti per le famiglie per le quali è previsto l’aumento saranno regolari e avverranno a partire dalla mensilità di febbraio. Per alcuni nuclei sarà previsto anche un eventuale conguaglio già per il mese di gennaio.