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Fisco e Tasse

Tassa per i defunti al cimitero: a quanto ammonta e chi deve pagarla

Di cosa tratta la tassa sui defunti seppelliti in cimitero: ecco chi deve pagarla, quando e quali sono le cifre che circolano in Italia

Tassa comunale sui defunti al cimitero (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Non è già abbastanza dover piangere la scomparsa di un parente o una persona molto vicina a noi, ma bisogna pagare anche, in maniera più o meno esosa, alcune spese. Spese di funerale, di cremazione, per seppellire il proprio caro estinto. È qualcosa, è proprio il caso di dirlo, con la quale bisogna fare i conti in caso di occasione luttuosa.

Purtroppo, non si è mai preparati per una situazione del genere, sia sul punto di vista mentale ed emozionale, che anche sul punto di vista economico. Verrebbe da pensare ad una sorta di beffa, dopo il danno (o torto) che la vita ci ha arrecato. Ecco di cosa si tratta.

Tassa per i defunti al cimitero: è un diritto comunale

Tassa comunale sui defunti al cimitero (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Per quanto si possa pensare che tutto ci è dovuto, i cimiteri comunali hanno bisogno della loro relativa manutenzione. E questo comporta una spesa che ogni familiare di un caro estinto deve sostenere. È un diritto comunale, che possono richiedere per diverse motivazioni. Di fatti, non esiste una regolamentazione unica nazionale, ma ha mille sfaccettature. In alcuni casi è una tassa solo per la tumulazione, o seppellire il caro estinto, in alcuni casi anche soltanto per farne visita.

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Ogni amministrazione infatti, in maniera autonoma, può decidere gli importi, col fine di fornire una adeguata manutenzione e stato dei cimiteri. Qualcuno chiede solo il pagamento di una marca da bollo, altri una imposta annuale, altri ancora un versamento una tantum solo per seppellire il defunto tra i 100 e 200 euro.

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A questo proposito è stata avanzato in passato un disegno di legge per disciplinare proprio le attività funerarie in maniera univoca per tutti comuni. Tasse che riguardano il pagamento per visitare il defunto dal giorno dopo la sepoltura, che varia dai 200 ai 250 euro (come si vide nella capitale), oppure di circa 15 euro l’anno a Bergamo per garantire i servizi essenziali, o alcuni comuni  in Emilia Romagna che richiedono alla ricezione della salma una tassa da 120 euro. Una disparità territoriale che andrebbe finalmente regolamentata in maniera massiccia e generale, senza distinzioni di sorta.

Anna Antonucci