La gestione di un condominio non è semplice e per questo esiste una figura predisposta: l’amministratore di condominio. Ecco quanto guadagna
La pace e l’equilibrio di una soluzione abitativa multifamiliare come condomini e piccole palazzine è davvero precario. Proprio questa sua natura rende necessaria la presenza di un moderatore e di una persona esterna che gestisca finanze e problematiche di questi immobili. Ma come fa un individuo a diventare un amministratore di condominio? Quale è il percorso formativo? E, soprattutto, quale è il suo compenso?
La risposta non è semplice e di certo questa è una carriera che necessita di tempo, competenze e professionalità. Se sei una persona predisposta alla mediazione con grande capacità comunicativa e voglia di imparare questa è certamente la professione che fa per te. Scopriamo meglio i dettagli di questo mestiere e quanti guadagni può generare.
Amministratore di condominio: attività e formazione
Prima di parlare di compensi e carriera è importante capire quali sono i compiti di un amministratore di condominio e perché è fondamentale la sua presenza. L’amministratore nasce dall’esigenza di gestire e mediare in realtà quali palazzi e condomini con numerose unità abitative. Tra i suoi compiti principali troviamo in primis la rappresentanza legale e processuale del condominio, la gestione ordinaria e straordinaria del condominio, la convocazione delle assemblee periodiche, l’adempimento degli obblighi fiscali e la gestione dei registri condominiali, garanzia dell’osservanza del regolamento condominiale e infine sollecitare i pagamenti dei condòmini morosi.
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Per adempiere a questi compiti non è necessario conseguire una laura specifica, anche se un percorso di studi in materia di legge potrebbe essere utile nel corso della carriera. Per diventare amministratore di condominio è importante concludere un apposito corso di formazione e ricevere un attestato grazie al quale si verrà inseriti nelle liste apposite di amministratori disponibili. Generalmente questi corsi sono erogati da enti privati, e per questa ragione sono sempre a pagamento. In seguito al conseguimento del corso è consigliabile poi iscriversi, attraverso una sorta di quota annuale, in quanto si accederà a corsi di aggiornamento sulle norme e le prassi per l’attività di amministrazione.
Carriera e Guadagni
La carriera è esclusivamente legata alla reputazione e alle capacità personali e comunicative dell’amministratore, che nel corso degli anni sarà capace di gestire sempre più condomini e palazzine. L’avanzamento della carriera comporta ovviamente anche mutamenti nei guadagni. Inizialmente la cifra annuale che guadagnerà un amministratore sarà decisamente inferiore a quella che guadagna un amministratore che opera nel settore da venti o trenta anni. Nella fase iniziale della carriera un amministratore lavorerà singolarmente fino ad arrivare a scegliere dei collaboratori o associati per gestire l’attività.
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Passiamo ora al nocciolo, ovvero, ai guadagni che ci si può aspettare quando si intraprende questo tipo di attività. In linea generale un amministratore di condominio riceve l’importo stabilito in sede di assemblea ordinaria annuale, venendo indicato nel bilancio preventivo del condominio. Il compenso viene calcolato in base al tempo dedicato alla gestione, alle spese amministrative e al compenso di eventuali collaboratori. Discorso a parte invece spetta per le spese straordinarie, che vengono computate in separata sede. In media un amministratore di condominio percepisce un onorario annuale pari a circa 45 mila euro lordi.