Per far fronte alle bollette che hanno subito un rincaro dopo l’altro molte famiglie hanno dovuto mettere mano ai risparmi consumandone già oltre 50 miliardi di euro. E se la situazione non migliora verranno consumati altri soldi.
Gli italiani sono conosciuti nel mondo per essere tra i popoli più facilmente inclini al risparmio piuttosto che all’investimento. Una condizione che sta permettendo a tante famiglie di sopravvivere, pur non senza difficoltà, ai rincari delle bollette e in generale all’inflazione che viaggia ormai su un valore percepito a due cifre. Ma, nonostante in prospettiva quello che è stato consumato per le bollette e l’inflazione sia una percentuale minima rispetto a ciò che tutte le famiglie hanno da parte nelle banche, si tratta di un consumo di risorse che è avvenuto in un arco di tempo molto ridotto e che quindi in prospettiva può diventare enorme.
A fare il punto della situazione il Centro studi di Unimpresa, la confederazione che riunisce tutte le imprese italiane, che è partita dai dati diffusi dalla Banca d’Italia. Unimpresa sottolinea anche come ci si trovi in una condizione molto delicata che l’associazione però aveva già previsto, ricorda la presidente Giovanna Ferrara, e che dovrà essere ora oggetto di misure da parte del governo a partire dal prossimo mese di gennaio.
A causa del rincaro bollette spariti 50 miliardi in tre mesi
Secondo la Banca d’Italia tutto il denaro depositato a vario titolo da famiglie e imprese in tutte le banche presenti sul territorio italiano era di circa 2097 miliardi di euro. Andando a guardare al mese di ottobre si registrano invece 2047 miliardi di euro. Questo significa che in un arco di tempo non troppo lungo sono spariti 50 miliardi di euro. La causa sono ovviamente le bollette e in seconda battuta l’inflazione che ha portato ad un aumento dei prezzi di tutto ciò che si trova in vendita.
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Nonostante in percentuale la perdita dei risparmi sia di circa il 2,5% ciò che deve far riflettere è il lasso di tempo limitato in cui questa emorragia di denaro si è verificata. E vale anche la pena ricordare che la somma totale tiene conto sia di chi ha buoni risparmi sia anche di chi a fatica arriva alla fine del mese e che magari riesce a tenere sul conto poche decine di euro.
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Si tratta quindi di una situazione molto delicata di cui occorre tenere conto, come sottolineato dalla presidente di Unimpresa Giovanna Ferrara: “stanno venendo meno le forze e la liquidità, sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole. I costi sono insostenibili”. È sempre la presidente di Unimpresa che chiede anche al governo interventi a partire già da gennaio nonostante la Manovra sia stata già positiva. Alle preoccupazioni di Ferrara si uniscono le previsioni fatte da Nomisma Energia per cui dovremmo vedere un ulteriore aumento di circa il 20% sul prezzo del gas ma di contro una discesa del 25% per quello che riguarda l’energia elettrica.