Dal 2023 è possibile andare in pensione con 25 anni di contributi: quali sono i requisiti e chi può accedervi?
La pensione è una prestazione economica mensile erogata a quelle persone che abbiano raggiunto un’età idonea a maturarne diritto (pensione di vecchiaia) o a quelle persone che abbiano raggiunto determinati requisiti contributivi (pensione anticipata) oppure entrambi. L’Italia come molti altri paesi adotta il sistema pensionistico a ripartizione. Sta a significare che i pensionati di oggi ricevono i contributi dai lavoratori che li stanno versando attualmente, che a loro volta riceverranno la pensione grazie ai contributi versati dai lavoratori del futuro.
Attualmente la pensione di vecchiaia viene erogata al compimento dei 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati. Oppure si può accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di versamento contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Dal 2023, tuttavia sarà possibile andare in pensione con solamente 25 anni di contributi versati, come?
Dal 2023 sarà possibile, per alcune categorie di lavoratori, andare in pensione a 57 anni, con 25 anni di contributi versati, anche se l’importo dell’assegno che si riceverà non sarà molto alto in questo caso, dati i pochi anni di contributi. Questa alternativa può essere richiesta da un numero di lavoratori molto ristretto.
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Per richiedere però la pensione a 57 anni con 25 anni di contributi pagati, infatti, bisogna appartenere a queste due categorie di lavoratori: i richiedenti la pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi oppure essere titolari di una “rendita integrativa temporanea anticipata”, una cosiddetta RITA.
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Nel primo caso questa si può applicare quando la capacità lavorativa è almeno dell’80% e possono accedervi solo i lavoratori del settore privato, non i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi. In realtà a conti fatti sono solo le donne che possono accedere a questo beneficio a 57 anni perché l’età minima è di 56 per le donne e 61 per gli uomini.
Invece per il secondo caso si può accedere a una pensione anticipata perché si ha sottoscritto un fondo di previdenza integrativa, che deve essere attivo da almeno 5 anni. Altro requisito per accedervi è essere disoccupati da almeno 2 anni e aver versato 20 anni di contributi.