A breve il Consiglio dei ministri valuterà la nuova riforma fiscale che poi verrà vagliata e approvata dal Parlamento: diverse le novità previste.
In questi giorni il Consiglio dei ministri potrebbe discutere della riforma fiscale, di cui ormai si parla ormai da tempo. Successivamente la legge dovrà passare il vaglio del Parlamento per essere approvata in via definitiva.
Se dovesse essere approvata la bozza che sta circolando in queste ore, sarebbero previste diverse novità per i contribuenti e per le imprese. Il Governo, però, ha chiesto due anni per poter rendere attuative le varie novità contenute nel disegno di legge.
Riforma fiscale, entro marzo sul tavolo del Consiglio dei ministri: cosa prevede
Entro la fine del mese, il Governo Meloni discuterà della riforma fiscale che prevede nuove norme in modo da ridurre la pressione fiscale ed i contenziosi, ma anche una maggiore attrazione dei capitali esteri.
Dopo essere passato in Consiglio dei ministri, la legge verrà valutata ed approvata dal Parlamento. La domanda, però, è cosa prevede questa riforma e cosa cambierà per i contribuenti e le varie aziende del nostro territorio? Secondo la bozza che sta circolando in queste ore, come riporta Sky Tg24, una delle novità più importanti riguarderebbe la riduzione da quattro a tre scaglioni Irpef, con aliquote inferiori da subito, in modo da arrivare ad una estensione della flat tax per tutti i lavoratori.
Per quanto riguarda, invece, le imprese verrà sdoppiata l’aliquota Ires, ridotta rispetto al 24%, con la diminuzione per i redditi indirizzati agli investimenti e all’assunzione di nuovo personale a cui andrà a corrispondere la cancellazione degli attuali crediti d’imposta. A questo, inoltre, si potrebbe aggiungere il superamento dell’Irap in modo graduale ed una rivoluzione delle disciplina Iva con l’obiettivo di semplificare e snellire le procedure di rimborso.
Tra le novità previste sarà presente anche la possibilità di poter accedere in maniera più semplice alla rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 120 rate con l’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione.
Per l’attuazione della riforma, suddivisa in 20 articoli, riferiscono i colleghi di Sky Tg24, il Governo avrebbe chiesto due anni.